Politica Internazionale

Il mondo che cambia

L’elezione a presidente degli Usa, Donald Trump, è da annoverarsi come il cambiamento dei cambiamenti.

Lo scacchiere mondiale dal secondo dopo guerra ha visto nelle relazioni internazionali due super potenze gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Dopo la caduta del muro di Berlino e con l’avvento della Perestrojca di Gorbaciov l’Unione Sovietica, già in crisi per le alte spese militari sostenute per la corsa agli armamenti e il sistema semi coloniale in atto, implose.
Da allora lo scenario mondiale ha visto un’ascesa economica della Cina, ma come unica superpotenza gli Stati Uniti che bene o male, a torto o ragione, hanno imposto per oltre un ventennio le loro politiche internazionali.

In questo schema globale si presenta la presidenza Trump, che sovverte ogni logica delle relazioni internazionali e sdogana il nemico di sempre, ossia la Russia.

Nello specifico Vlarimir Putin, uno dei nemici giurati dell’ultima amministrazione Obama, con cui la Russia ha ingaggiato battaglie geopolitiche ancora in essere come Ucraina e Siria.
Trump che nelle sue ultime esternazioni attacca la Nato definendola obsoleta e l’Europa come succube di Angela Merkel e della Germania che l’ha soffocata

Insomma lo scenario che si presenta è ricchissimo di incognite e noi dobbiamo tenerne conto perché facenti parte di questo scacchiere.

Il concetto di interdipendenza nelle relazioni internazionali impatta su tutti nessuno escluso e questo produrrà certamente effetti, se negativi o positivi lo vedremo, sebbene le premesse non siano incoraggianti in questo mondo che cambia.