La nuova Provincia: difficoltà e virtù

By | January 29, 2017

La nuova Provincia di Pavia nasce il 28 agosto del 2016 sotto i peggiori auspici ed in ottemperanza alla Legge 56/2014 meglio conosciuta come legge Del Rio, che oltre a prevedere una possibile trasformazione in Area Vasta, ha nel dettato legislativo la dicitura “in funzione della futura riforma costituzionale”, una sorta di lettera al figlio mai nato, perché come noto la riforma è stata bocciata al referendum dello scorso 4 dicembre.

Quindi rimangono le provincie, sebbene rimane in vigore anche la Del Rio, un quadro di scarsa chiarezza istituzionale che si riverbera sull’efficacia dell’azione amministrativa.
Lo scenario che si è presentato al neo eletto presidente Poma è una condizione improba, che accompagnava l’amministrazione provinciale ad un altro anno senza Bilancio, con la conseguenza di un predissesto certo e l’impossibilità di dare risposta a tutte le emergenze che insistono sul territorio.
Le piene dello scorso autunno hanno messo a dura prova i già precari ponti provinciali a tal punto che si è dovuto procedere alla chiusura.
Una situazione di perenne emergenza tra ponti, strade e scuole oltre ad una serie di servizi importantissimi ancora in capo alla nuova provincia come l’assistenza ai disabili.
Tutto ciò senza soldi, visto che lo Stato continua a drenare le entrate alle province e non supporta con compensazioni di trasferimenti, con la metà dei dipendenti.
Per di più non si svincolano le provincie dal patto di stabilità, ne si consente loro di poter utilizzare gli avanzi di amministrazione, anche in condizioni di reale ed oggettiva emergenza.

Tuttavia questa amministrazione Provinciale in tutte le sue componenti, Presidente e Consiglio in primis, con l’avallo dell’Assemblea dei Sindaci (quasi all’unanimità), ha preso atto e con grande coraggio ha dato un Bilancio a questa provincia dando risposta alle emergenze richieste dal territorio.

Ciò è avvenuto con un assunzione di responsabilità di Presidente e Consiglio, nonostante il parere contrario sia del responsabile del servizio economico finanziario in Provincia, sia del parere negativo del collegio dei revisori dei conti.
Una forzatura contabile indispensabile per la messa in sicurezza dei ponti e per le spese essenziali di strade ormai al collasso e scuole colabrodo.

Una provincia quindi con le stesse funzioni di prima (salvo caccia, pesca e agricoltura), con pochi dipendenti, pochissimi soldi, ma che al contempo ha dimostrato tanta attenzione ai territori come non mai e ha saputo con coraggio fare le scelte necessarie.

In attesa che qualcosa possa cambiare, perché se le cose rimarranno cosi il bilancio 2017 sarà una chimera.